mercoledì 14 novembre 2012

Eugenetica: il parere degli esperti



La domanda è: c'è una lontana relazione tra la ricerca di una società di persone senza malattie e le manipolazioni genetiche che potrebbero creare esseri in serie o su misura? Francesco Cassata, professore all'università di Genova e studioso di storia dell'eugenetica,autore del libro"Molti, sani e forti. L'eugenetica in Italia" (Bollati Boringhieri, 2006),prende in considerazione il periodo compreso tra inizio '900 e gli anni '70, facendo anche alcune riflessioni sulle polemiche sorte intorno alla legge 40/2004 sulla fecondazione assistita.
Cassata afferma che accanto all'eugenetica "nordica" contraddistinta da controllo delle nascite, sterilizzazioni...ecc vi è un eugenetica "latina" improntata su misure pronataliste e diffusa nei paesi cattolici come l'Italia.
Gli eugenisti, sostiene Cassata, non erano dunque solo i "Mendeliani" ma anche i grandi nomi della storia della biologia e non solo, i reazionari antisemiti, razzisti, sessisti, classisti, ma anche i sostenitori del controllo delle nascite, dell'amore libero, dell'uguaglianza tra gli individui.

Carlo Alberto Defanti, lo specialista che ha avuto in cura Eluana Englaro, dice che oggi qualsiasi proposta di intervento sul processo procreativo anche se per prevenire la nascita di bimbi con gravi malattie viene condannata come "deriva eugenetica". Defanti: "L'eugenetica non c'entra nulla con la diagnosi preimpianto". Quest'ultima è una pratica che la genetica umana moderna ha messo appunto da non molti anni e che viene regolarmente eseguita in molti paesi europei. Volere un figlio sano perchè non debba patire inutilmente e morire precocemente per malattie genetiche devastanti e incurabili non può dunque essere paragonato all'idea nazista di selezione della razza; si tratta ,dice Defanti, di un ricorso scorretto al "tabù dell'eugenetica". La diagnosi prenatale e quella preimpianto dovrebbero essere considerate esami per la tutela della salute della madre e del nascituro, sostiene il professore. Lo stesso afferma infine che la posizione dei vescovi si rifà all' idea di "lasciar fare alla natura", ma se così fosse, la medicina moderna dovrebbe essere abbandonata trattandosi di un enorme processo artificiale.

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