mercoledì 14 novembre 2012

Il bilanciamento familiare


Si chiama bilanciamento familiare il modo per equilibrare il numero di figli maschi e figlie femmine all'interno di una famiglia. Questa tecnica permette di selezionare il sesso del nascituro per incontrare al meglio le esigenze di un particolare nucleo famigliare.


Il bilanciamento famigliare consiste nello scegliere da un gruppo di embrioni quello desiderato in base al sesso, scartando o congelando i rimanenti; questa procedura è ovviamente possibile solo mediante la fecondazione assistita e mediante l'uso dell'analisi preimpianto.

Qui l'opinione pubblica e scientifica si divide: è giusto poter scegliere quale embrione impiantare solo a partire dal suo genere, a prescindere da eventuali malattie o si sta sfociando in una deriva eugenetica?


Parla Jamie Grifo, direttore del centro di fertilità della New York University, dicendo che non c'è nulla di male nell'accontentare le assai poche richieste annuali dei suoi pazienti e che così facendo non cambierà di certo l'equilibrio di genere nel mondo.

Dello stesso avviso è anche il dottor Jeffrey M. Steinberg che afferma che le richieste per la scelta del genere non sono unilaterali ma si dividono equamente tra maschi e femmine.

L'unica preoccupazione etica dei medici è che questa pratica possa portare a una preferenza verso un figlio maschio e quindi incoraggiare a sostenere pratiche discriminatorie e sessiste: si teme così di diventare sessisti, ma non di praticare liberamente l’eugenetica e scegliersi la società umana che si preferisce, escludendo in maniera sistematica quel che non si desidera.

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